Ricerca realizzata dal prof. Antonio Calabrò, responsabile del Centro Regionale in Toscana per la ricerca sulla celiachia nell’adulto presso il Careggi di Firenze, ha rivelato un nuovo tipo di patologia: la sensibilità al glutine, derivante dagli alimenti contenenti glutine che dimostra avere gli stessi effetti della già conosciuta celiachia ma si differenzia in termini di diagnosi.
I sintomi, sono molto simili alla celiachia ma è una vera e propria patologia “a se stante” ed è stata individuata sotto il nome di “sensibilità al glutine” o “glutensensitivity” su cui si sono accesi i riflettori durante il convegno e Festival della Salute di Viareggio in cui, oltre alla presentazione della ricerca, si è discusso sulle modalità di individuazione degli aspetti tossici e della probabile risposta immunitaria che il fisico attua in presenza di questi disturbi.
La stima, vede in Italia l’1% della popolazione affetta da disturbi da celiachia, tuttavia, conferma il Dottor Calabrò la sensibilità al glutine, si pensa sia diffusa almeno per 5/6 volte in più. Questo, spingerà i prossimi interventi verso una specializzazione dell’analisi e dei laboratori anche per creare una metodologia unitaria con cui, grazie alle analisi del sangue urine e risonanza magnetica, diagnosticare questo disturbo.